1.45 Parlami delle piante officinali
Le popolazioni primitive sanno utilizzare le piante a scopi medicinali quasi per istinto: ad ogni malattia, ad ogni dolore corrisponde un trattamento a base di vegetali e in effetti le piante possiedono una ricca riserva di sostanze comunemente utilizzate in farmacologia. Attualmente la fitoterapia non è più guardata come dominio di donnette e guaritori, ma le vengono dedicati manuali e formulari, mentre le piante officinali vengono coltivate ovunque.
Sono così coltivati il rosolaccio che ha proprietà sedative; il cren o barbaforte e la coclearia per le loro proprietà eccitanti e antiscorbutiche; l'altea e la malva i cui fiori sono sedativi; la liquirizia, della quale vengono usati il rizoma e le radici come edulcoranti e il succo per preparare pastiglie e bastoncini efficaci contro la tosse. La belladonna contiene un alcaloide, l'atropina, usato dagli oculisti per dilatare la pupilla. Dalla digitale si estrae la digitalina, medicamento prezioso per le turbe cardiache. L'elenco potrebbe continuare. Ci limitiamo comunque a ricordare tutte le erbe aromatiche comunemente usate in cucina che non servono solo a profumare i cibi, ma possiedono tutte proprietà digestive o aperitive o depurative.
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